Lo strumento della Marketing attraverso le piattaforme digitali è di comprovata utilità e redditività, purtroppo spesso sconosciuta o sottovalutata, perché riusciamo a indirizzare contenuti e messaggi a un target predefinito, di conseguenza abbiamo un ritorno dell’investimento, dettato dalla capillarità e specificità del possibile cliente.
Molto spesso ci viene detto: “Io uso Facebook e ottengo poco, o molto spesso niente!”. Ebbene, qui c’è una questione di contesto, target e modalità di engagement.

L’utilizzatore Facebook è un’utente preso in un contesto di relax e privo di una necessità specifica, quindi non si avvicinerà a voi e non procederà al contatto diretto (tranne rari casi e rari articoli il cui valore tendenzialmente è basso) proprio perché alla base non sta cercando nulla.
Google Ads è nettamente diverso, in quanto mette in contatto una domanda con l’offerta, ovvero fa entrare in contatto il “cercatore di soluzioni” con “il fornitore di soluzioni” nel momento specifico in cui l’utente ha necessità. Tutti noi, infatti, quando ricerchiamo un parere per farci una prima idea, un punto vendita, un prodotto o servizio, ci affidiamo al motore di ricerca e difficilmente ricerchiamo una notizia nella home di Facebook.

Il potenziale cliente in quel preciso momento sta ricercando una soluzione a una necessità e ricerca chi, nel territorio, è in grado di soddisfarla. Stiamo dunque parlando di massimizzare gli investimenti e destinare denaro verso un pubblico molto specifico.

Pensiamo al parallelismo tra un negozio e chi, invece, fa una pubblicità massiva con dei volantini lasciati sul cristallo dell’auto.
Facebook è il volantino che trovi sul cristallo dell’auto, o che ricevi a casa: ti ricordi i nomi di queste aziende solo se sei già entrato in contatto con loro.

Google Ads è, invece, il negozio in cui entri perché sai che ha la risposta alla tua necessità di adesso. Secondo te, chi avrà il contatto da parte del cliente? Ovviamente chi intercetta la necessità del momento!

Facebook, dunque, non serve? No, Facebook è molto utile nel rafforzamento del brand, a patto che si abbia un orizzonte medio lungo delle proprie campagne, ed è un rafforzativo di altre azioni commerciali già esistenti. Lasciato a sé, porta poco o niente.Potrebbe essere invece uno strumento valido per sviluppare remarketing, ovvero legare attraverso il social chi ha già visitato il tuo sito web.

Se vuoi entrare in contatto con nuovi clienti o ricevere richieste, non puoi sottovalutare Google Ads. La discriminante è principalmente numerica: i primi 6 risultati che compaiono nei motori di ricerca ricevono il 70% del traffico, delle visite e dei contatti. Non essere presenti nel momento del bisogno non è di certo una buona base per il marketing online.
Siamo davanti, per la prima volta nel Marketing ad uno strumento in grado misurare, targettizzare ogni singolo euro investito, si può decidere di investire ove c’è più richiesta, si può utilizzare lo strumento come avamposto per la tua internazionalizzazione, si può monitorare che target da più risultato e intercettare traffico in un modo mai visto prima.

Da un’analisi è possibile, immediatamente, capire se e quanto ha senso valutare questo strumento in maniera oggettiva, prima di pensare “il web nel mio settore non funziona” possiamo capirlo insieme !

Autore Omar Santarossa

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